Coordinamento Donne Rimini

Rassegna Stampa del Coordinamento Donne Rimini, associazione di volontariato senza scopo di lucro che opera sulla provincia di Rimini.

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martedì 29 luglio 2008

Donne di Rimini Uniamoci! Comunicato Stampa Contro la Violenza sulle Donne

Ventitrè anni lui, ventuno lei. Una lite stupida e il fidanzato innamorato le sferra un calcio e le spappola la milza. Un inaccettabile episodio di violenza accaduto a due passi da noi, a casa del nostro vicino, in una coppia che potremmo essere noi, o i nostri figli, o i figli dei nostri amici. I nomi non hanno importanza. La cosa importante è non accettare supinamente, non archiviare questo episodio come una banale lite, perché banale non è. E' violenza, violenza contro una donna. Anche l'ucraina Lyudmyla probabilmente era stata picchiata più volte prima che il suo ex compagno le sparasse un colpo in testa sulla spiaggia di Viserba. E la diciassettenne romena Marina, uccisa dal padre alla stazione di Rimini, mentre la madre Fabiana veniva ridotta in fin di vita dall'uomo che forse aveva amato, quante volte aveva già dovuto subire? Non è una metropoli tentacolare e pericolosa, è la pacifica, divertente Rimini, con le sue feste e le sue spiagge. La città che si è ricostruita nel dopoguerra col sudore delle donne, e che alle donne diventa sempre più ostile. Perciò la nascita di una associazione di donne a Rimini e provincia ci sembra sempre più necessaria e urgente (le donne che volessero unirsi a noi possono farlo: retedonnerimini.blogspot.com).
Rivolgiamo un appello alle istituzioni, al Prefetto, agli organi di polizia, perché vigilino, controllino e, soprattutto, facciano prevenzione ed educazione. La violenza all'ottanta per cento avviene in famiglia: non serve quindi gridare al lupo o all'extracomunitario. Bisogna andare nelle scuole, aprire sportelli di aiuto, schierare plotoni di psicologhe, aiutare le famiglie in difficoltà, supportare quelle ragazze e quelle donne che trovano il coraggio di denunciare, convincere quelle che ancora hanno paura a uscire dal silenzio.
Lo Sportello antiviolenza della Provincia di Rimini - associazione Rompi il silenzio - è aperto in piazzale Bornaccini il martedì dalle 15 alle 17 (tel. 346 5016665, mail: rompiilsilenzio@virgilio.it).
Facciamo di Rimini, la città di Fellini, una vera città delle donne.
Il Coordinamento transpartitico donne della provincia di Rimini

mercoledì 23 luglio 2008

VITTORIA FRANCO INCONTRA LE DONNE RIMINESI

VENERDI' 25 LUGLIO, dalle 19,30 alle 21, all'interno dell'Aperitivo culturale della Prima Festa Comunale del Partito Democratico di Rimini (Parco Ausa-Via Euterpe) incontro con VITTORIA FRANCO, ministro alle Pari Opportunità del Governo Ombra di Veltroni
La modernizzazione del nostro Paese passa anche attraverso la capacità di tenere il passo con le nuove domande civili, sociali, etiche. E' necessario consolidare una profonda cultura di laicità, di tolleranza, di diritti civili e di responsabilità, sviluppando una giusta rappresentanza politica delle donne.
"Gli ultimi dati Ocse – dice Vittoria Franco - confermano quanto sapevamo già: l'Italia continua a essere maglia nera per l'occupazione femminile. Non è confortante ammettere che nella classifica del gender gap l'Italia si colloca all'ottantaquattresimo posto, che è il paese europeo con il più basso indice di occupazione femminile, con differenze rilevanti tra il sud, il centro e il nord, che siamo 11 punti sotto alla media europea mentre, secondo l'Agenda di Lisbona, dovremmo arrivare al 60% entro il 2010, che una donna su cinque è costretta a lasciare il lavoro quando nasce il primo figlio. Non è tuttavia mai troppo presto per cercare una risposta concreta alla domanda: "che cosa possiamo e dobbiamo fare per cominciare a invertire la tendenza?".
Dunque un'occasione preziosa, quella di venerdì, per discutere con tutte le donne riminesi di "pari opportunità" e di quali siano le misure urgenti e necessarie a sostegno della partecipazione delle donne alla vita economica e sociale del nostro paese: analizzando ad esempio le politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
"Il problema della promozione dell'occupazione femminile – dice Vittoria Franco - per la destra non esiste. Noi vogliamo invece lanciare una grande campagna di sensibilizzazione, di proposte, di confronto con le categorie sociali ed economiche. Il Pd ha predisposto una bozza di disegno di legge, che costituirà il manifesto programmatico sul quale raccogliere proposte, suggerimenti, riflessioni".
Non solo parole: "Sono previste misure di incentivazione per le imprese, per l'imprenditoria femminile; sostegno alla flessibilità degli orari di lavoro; incentivi fiscali per tutte le lavoratrici madri per la conciliazione fra maternità, lavoro e carriera e fra lavoro e genitorialità per coinvolgere anche i maschi nella cura familiare. A tale scopo è prevista una modifica della legge sui congedi parentali per renderli più convenienti per entrambi i genitori. Il governo Prodi ha avviato un importante investimento sugli asili nido, di cui i comuni vedono i vantaggi in questi mesi e che ci avvicina agli obiettivi di Lisbona. Lavoro femminile e welfare: è su entrambi che dobbiamo investire se vogliamo davvero cominciare a rimuovere il blocco che impedisce la crescita, l'innovazione, le pari opportunità, l'eguaglianza".
L'incontro con la senatrice alla festa del Pd di Rimini cercherà di affrontare inoltre le spinose tematiche eticamente sensibili (come la dibattuta Legge 40 sulla fecondazione assistita, la tutela della 194 sulla Ivg, il testamento biologico, o anche le "semplici" unioni di fatto) che vedono le donne sempre in primo piano e spesso vittime di legislatori poco lungimiranti.
Il dibattito verterà poi sul tema relativo alla violenza contro le donne, fenomeno che non pare arrestarsi ma che, anzi, proprio nella nostra città sembra conoscere una recrudescenza preoccupante, come dimostrano i recenti fatti di cronaca che hanno visto donne vittime della furia cieca e assassina dei propri mariti o compagni.
CHI E'
Vittoria Franco è senatrice del gruppo dell'Ulivo e presidente della Commissione Cultura del Senato. Si è laureata in filosofia all'Università di Roma e si è poi specializzata alla Scuola normale superiore di Pisa.
Docente di filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, fino all'elezione in Parlamento ha insegnato Storia delle dottrine politiche. Nella sua attività di ricerca, svolta negli Usa, in Francia, in Germania e in Ungheria, si è dedicata in particolare all'etica e alla teoria politica.
Ha scritto "Etiche possibili" (Donzelli 1996) e "Bioetica e procreazione assistita" (Donzelli 2005), oltre a studi sul pensiero di Hannah Arendt e a numerosi saggi e articoli apparsi su riviste nazionali e internazionali.
Al momento della candidatura in Parlamento era presidente dell'Istituto Gramsci toscano, che ha presieduto per 7 anni, istituendo un laboratorio sul genere dedicato alla formazione politica delle donne e all'educazione all'empowerment. La sua prima militanza è stata nell'associazionismo femminile e culturale nel capoluogo toscano. E' stata responsabile per la cultura nella segreteria della federazione Ds di Firenze e responsabile della Consulta per l'infanzia della Toscana.
Dopo il congresso della Quercia del 2004, è stata chiamata da Piero Fassino a far parte della segreteria dei Democratici di Sinistra in qualità di responsabile nazionale per la Cultura, incarico che ha ricoperto fino all'inizio di questa legislatura. In quella veste ha coordinato il gruppo di lavoro per il programma dell'Unione sui temi della cultura, dello spettacolo, dello sport e della qualità della vita. E' stata eletta Coordinatrice Nazionale delle donne a gennaio 2006.Come parlamentare si è occupata dei temi eticamente sensibili, dei diritti delle donne, oltre che di scuola, università, ricerca, cultura e spettacolo. Ha presentato disegni di legge sulle unioni di fatto, sul cognome della madre, sulla fecondazione assistita, impegnandosi nella campagna referendaria.

lunedì 21 luglio 2008

No ai Licenziamenti Mascherati!

Prosegue la raccolta di firme a sostegno di una buona legge
APPELLO A DIFESA DELLA LEGGE 188/2007 CONTRO I LICENZIAMENTI MASCHERATI DA DIMISSIONI
Questo Appello è lanciato dalle donne che hanno partecipato nell'aprile del 2007 alla Tavola Rotonda di presentazione della legge alla Camera dei Deputati: Titti Di Salvo (Presidenza Sinistra Democratica), Marisa Nicchi (Direttivo Sinistra Democratica); Morena Piccinini (segreteria confederale CGIL), Renata Polverini (segretario generale UGL), Marialina Marcucci (imprenditrice) Ritanna Armeni (giornalista), Giovanna Casadio (giornalista)
www.womenews.net/spip3/spip.php?article2329
a legge ha una funzione preventiva, ovvero vuole evitare che sulle lavoratrici penda la spada di Damocle del datore di lavoro
Appello a difesa della legge 188/2007 contro i licenziamenti mascherati da dimissioni
Pubblichiamo il testo dell'Appello lanciato dalle donne che hanno partecipato nell'aprile del 2007 alla Tavola Rotonda di presentazione della legge contro le dimissioni in bianco alla Camera dei Deputati.
La legge 188 del 17 ottobre 2007 è una legge contro l'abuso di potere compiuto spesso nei confronti di giovani lavoratrici e lavoratori al momento dell'assunzione. È allora che capita che venga loro richiesto di firmare una lettere di dimissioni in bianco, cioè senza data. La data verrà messa successivamente, quando quella ragazza sarà incinta, o quel ragazzo avrà avuto un infortunio o una lunga malattia.
Che questa pratica sia diffusa è confermato dai dati della Acli, dell'Isfol e da quelli degli uffici vertenze del sindacato. Dai dati emerge anche la conferma che le più colpite sono le donne in gravidanza. La ministra Prestigiacomo e la ministra Turco, nelle rispettive legislature hanno provato ad arginare il fenomeno con norme che si proponevano di accertare la veridicità delle dimissioni volontarie avvenute intorno a una gravidanza o a un matrimonio. Generosi tentativi che non prevenivano l'abuso di potere, davano solo una possibilità che questi abusi venissero corretti ex post e in ogni caso per iniziativa di una denuncia della persona vittima dell'abuso.
La legge approvata nell'ottobre del 2007, al contrario, ha una funzione preventiva. Le dimissioni volontarie devono essere date soltanto su moduli numerati progressivamente che avendo una scadenza non possono essere compilati prima del loro utilizzo. Si tratta di una legge semplice ed efficace, priva di costi. Quando l'abbiamo presentata, abbiamo cercato il consenso delle donne di tutto il centro sinistra e del centro destra. Una apprezzamento che è venuto e con esso il voto favorevole di tutto il Parlamento quando a luglio alla Camera e a ottobre al Senato la legge è stata approvata.
Confindustria all'epoca non era d'accordo, con le stesse motivazioni che oggi ripete Sacconi che già allora in Senato provò a bloccarla. L'ossessione del ministro per questa legge dunque arriva da lontano. Ma noi non staremo a guardare e già da oggi lanciamo un appello alle donne del sindacato, della politica, dell'informazione di costruire una grande iniziativa contro gli abusi di potere, per la dignità del lavoro, per la libertà delle donne. Attendiamo le vostre firme per dare forza a questo appello nolicenziamentimascherati@gmail.com
Titti Di Salvo - Presidenza Sinistra Democratica Marisa Nicchi - Direttivo Sinistra Democratica Morena Piccinini - Segreteria Confederale CGIL Renata Polverini - Segretario Generale UGL Ritanna Armeni - Giornalista Giovanna Casadio - Giornalista Marilina Marcucci - Imprenditrice

Coordinamento Donne Rimini

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